Dopo anni di attesa, la Roma riabbraccia uno dei simboli più amati della sua storia: il vecchio stemma con l’acronimo ASR torna protagonista. Una scelta che va oltre la “semplice grafica”, che tocca corde profonde dell’identità del club e dei suoi tifosi, da sempre legati a quel logo che racconta radici, appartenenza e passione.
A distanza di più di dieci anni dalla sua rimozione – quando nel 2013 fu introdotta la scritta “ROMA 1927”, mai pienamente accettata – l’emblema originale si riprende il suo spazio, pur con un restyling che ne attualizza le forme: la Lupa Capitolina, scolpita in serigrafia su sfondo giallo, si veste di dettagli in rosso e linee più pulite, con un contorno più acceso che restituisce energia al disegno.
Non è ancora stato fissato il momento ufficiale in cui lo stemma tornerà in uso nelle comunicazioni del club o, soprattutto, sulle maglie da gioco. La prima divisa della stagione 2025/26 dovrebbe mantenere il logo attuale, ma non si escludono sorprese su seconda e terza maglia, oltre che nel merchandising. L’orizzonte, però, è chiaro: il centenario del 2027 potrebbe segnare il ritorno definitivo del logo ASR sulle casacche giallorosse.
Oltre al valore simbolico, il logo ha anche un peso economico tutt’altro che trascurabile: secondo Forbes, il brand AS Roma – aggiornato a maggio 2024 – ha un valore complessivo di 710 milioni di euro. Una cifra che conferma quanto le scelte d’identità possano influenzare anche il mercato. In questo caso, un’operazione che unisce cuore e strategia.
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